Vendite fraudolente di depuratori d’acqua: come capire l’inganno

Come riconoscere se il venditore che abbiamo di fronte è una persona seria e competente o meno? Ecco i nostri consigli.

Come altri settori, anche quello del trattamento acque purtroppo non è immune ai venditori improvvisati e/o alle truffe. E in 20 anni di esperienza ci è capitato più volte di poterlo constatare, sia nell’ambito domestico che industriale.

Capita che a causa dell’incompetenza vengano svolti interventi errati o non necessari, che per la vendita dei sistemi di trattamento vengano sfruttati falsi miti, più o meno consapevolmente, o addirittura che in alcuni casi vengano messe in atto vere e proprie frodi.

Probabilmente è capitato a tutti almeno una volta di venire a contatto telefonicamente, di persona o sui social media con qualche venditore che cerca di convincere l’interlocutore di quanto faccia male bere l’acqua del rubinetto di casa o che propone contratti super convenienti con i quali si può ottenere un depuratore domestico gratuitamente.

Bisogna però prestare attenzione e contestualizzare, perché viviamo in un Paese in cui l’acqua che arriva nelle nostre case è sicura, salvo qualche caso eccezionale, e costantemente controllata. Inoltre nessuno regala impianti da migliaia di euro.

Spesso inoltre, in seguito all’acquisto, in caso di necessità non si può contare sull’assistenza diretta da parte del venditore ma si viene rimandati a terzi centri di assistenza, che allungano la trafila e con i quali non sempre si riesce a risolvere il problema.

Sfortunatamente queste realtà ingannevoli macchiano anche il lavoro di quelle serie e competenti, che propongono soluzioni in base alle singole esigenze, le quali sono molte e spesso risentono ingiustamente della nomea. Il mondo dell’acqua e del suo trattamento è così vasto e ricco di sfaccettature da richiedere un’ottima preparazione in materia per poter esercitare il nostro lavoro. Non ci si può improvvisare esperti di acqua.

Come capire quindi se chi abbiamo di fronte ci sta ingannando, si è improvvisato esperto o invece è una persona seria? Ecco i nostri consigli.

Caso n. 1 – acqua inquinata

Una delle situazioni più conosciute in cui ci si può ritrovare è quella del venditore che durante una presentazione in casa fa le analisi, dalle quali risulta un’acqua imbevibile e piena di inquinanti.

A questo proposito iniziamo con il dire che, nel caso la casa sia collegata all’acquedotto, l’acqua viene costantemente controllata dal gestore della rete pubblica. Possono esserci dei parametri che la rendono sgradevole, come il cloro utilizzato per la disinfezione, ma difficilmente contiene inquinanti come metalli pesanti, batteri, ecc. e in caso di presenza di sostanze anomale il gestore è obbligato a informare prontamente gli utenti.

Il gestore della rete pubblica infatti garantisce l’acqua fino al contatore, dopodiché la responsabilità è del singolo utente. Per questo motivo il nostro consiglio è quello di far analizzare l’acqua del rubinetto periodicamente, affidandosi a laboratori esterni e indipendenti, così da avere la situazione sotto controllo.

Diffida quindi da chi fa “terrorismo” nominando inquinanti presenti nell’acqua. Come ripetiamo sempre, prima di prendere una decisione sul tipo di sistema da applicare è necessario capire quali sono le problematiche reali e non presunte. E l’unico modo per saperle è fare le analisi dell’acqua che esce dal rubinetto, appoggiandosi ad un laboratorio accreditato, ovvero un laboratorio certificato capace di offrire dati e risultati accurati e tecnicamente validi per specifiche attività di prova, di analisi e di taratura.

Caso n. 2 – acqua e salute

Mai fidarsi di chi dice che con i loro sistemi di trattamento migliorerete la vostra salute. Bere acqua fa bene e ci fa stare in salute, ma i sistemi di filtrazione, a parte casi specifici e certificati, non sono dispositivi medici. Non credere a fantomatici sistemi di trattamento che forniscono all’acqua particolari energie che migliorano la salute.

Inoltre, riportando le testuali parole delle linee guida per l’informazione sulle apparecchiature per il trattamento dell’acqua destinata al consumo umano rilasciate dall’Istituto Superiore di Sanità: in forza all’attuale normativa, le indicazioni sulla salute sono consentite solo se sono autorizzate e sono comprese nell’apposito elenco delle indicazioni autorizzate. Ogni altra indicazione sulla salute è vietata.

Qualsiasi affermazione impiegata a fini pubblicitari o commerciali secondo la quale il consumo di un’acqua trattata con una determinata tecnologia o sistema può essere benefico per la salute è un’indicazione sulla salute e per questo motivo deve rispondere a rigorose regole stabilite a livello europeo. Il Regolamento (CE) 1924/2006 stabilisce norme armonizzate per l’utilizzo delle indicazioni nutrizionali o sulla salute al fine di garantire che le indicazioni siano chiare e corroborate da prove scientifiche.

Caso n. 3 – acqua dura e calcoli renali

Non fidarti neanche di chi ti giustifica l’acquisto di un sistema di trattamento dell’acqua per ridurre la durezza e quindi evitare la formazione di calcoli renali. Come abbiamo spiegato anche nell’articolo sui falsi miti legati all’acqua, durezza e calcoli renali non sono relazionati. Non esistono studi che indicano l’utilizzo di acqua oligominerale come riduzione della possibilità di formazione dei calcoli.

Questo non lo diciamo noi, ma l’Istituto Superiore di Sanità. Quindi un venditore che fa certe affermazioni o non è informato correttamente sul tema acqua oppure cerca di far leva su credenze e falsi miti.

Inoltre per risolvere il problema della durezza dell’acqua e le relative incrostazioni di calcare sulle superfici, l’unica vera soluzione è l’installazione di un addolcitore.

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Caso n. 4 – il depuratore

A questo proposito ti consigliamo di fare attenzione anche alla terminologia utilizzata. “Depuratore” o “purificatore” di acqua sono termini generici. Come abbiamo spiegato in questo articolo del nostro blog relativo alla differenza tra addolcitore e depuratore di acqua, ogni sistema di trattamento ha una sua finalità ben precisa, quindi chiedi di spiegare esattamente la funzione del prodotto che ti viene presentato.

Caso n. 5 – osmosi inversa unica soluzione

Non fidarti neanche di chi vuole venderti a tutti i costi un sistema ad osmosi inversa. A parte in casi particolari, nelle nostre zone non è un sistema necessario. L’osmosi inversa infatti è un sistema di trattamento invasivo che rimuove qualsiasi sostanza dall’acqua, sali minerali compresi, prevedendo inoltre uno scarto che va dal 30% al 60%. Questo significa che su 10 litri di acqua trattati, da 3 a 6 litri (in base al tipo di impianto) vengono scartati e buttati nello scarico.

Spesso cercano di vendere impianti ad osmosi inversa facendo leva sul rispetto dell’ambiente, poiché grazie a questo sistema eviterai di utilizzare le bottiglie di plastica, senza però precisare lo scarto di acqua che richiede un impianto di questo tipo. Vale la pena buttare nello scarico il 50% di acqua quando la maggior parte delle volte non è necessario?

L’osmosi inversa è un sistema di trattamento indicato per situazioni di particolare gravità a livello di inquinamento, individuate con analisi specifiche fatte da un laboratorio accreditato. Oppure in contesti particolari, ad esempio nei sistemi industriali che richiedono un grado di purezza elevatissimo. Nel caso dell’acqua ad uso domestico, soprattutto quella fornita dall’acquedotto, la qualità è garantita dal gestore che l’analizza costantemente.

Un’alternativa valida all’osmosi inversa nel caso in cui si voglia una sicurezza in più per l’acqua di pozzo o per particolari esigenze è l’ultrafiltrazione, che rimuove tutte le impurità compresi i batteri, senza bloccare i sali minerali e senza scarti.

Se come giustificazione all’acquisto di un’osmosi inversa ti rispondono che non tutti gradiscono il sapore o l’odore di cloro che potrebbe essere presente sull’acqua di acquedotto, in quel caso nel mercato esistono sistemi di filtrazione che migliorano le qualità organolettiche dell’acqua, bloccano le impurità e costano molto meno.

A chi affidarsi per l’acquisto di un sistema di trattamento dell’acqua?

Nella scelta dell’acquisto di un sistema di trattamento dell’acqua è importante valutare non solo l’impianto, ma anche chi lo vende e lo installa, il quale saprà fornire le corrette informazioni e la giusta assistenza a corredo. Il nostro consiglio è quello di affidarsi a dei tecnici specializzati capaci di mettere sul piatto le proposte più adatte, senza inutili alterazioni della qualità dell’acqua.

Noi di Progestra, con 20 anni di esperienza nel settore del trattamento acque, abbiamo maturato pertinenti competenze sia in campo tecnico sia normativo che, unite all’accurata scelta dei fornitori, ci permettono di analizzare le situazioni e proporre le soluzioni più adatte alle diverse esigenze.

I punti cardine della nostra azienda sono la qualità dei prodotti e la soddisfazione del cliente. Conosciamo molto bene ciò che proponiamo e per questo sappiamo gestirlo in autonomia, garantendo così ai nostri clienti un’assistenza a 360° senza doversi affidare a sconosciuti e costosi centri assistenza.

Per qualsiasi informazione puoi contattarci ai seguenti riferimenti:

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